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martedì 18 giugno 2013

E' possibile fare politica a Dozza?

Questa è la domanda che viene da farsi, dopo che per l'unica sala pubblica utilizzabile dalla nostra associazione è stato previsto un costo, prima inesistente.Il discrimine per usarla gratuitamente è essere un' associazione riconosciuta dal comune: e le altre non riconosciute come la nostra, che costantemente svolgono attività politico-culturali sul territorio di Dozza ?
Un'amministrazione che si dica di sinistra può prevedere questi ostacoli di ordine economico nell'accesso ai luoghi pubblici?
Sono queste e tante altre piccole scelte ad aumentare quell'astensionismo, che abbiamo visto alle ultime elezioni comunali.
Spero vivamente che la giunta ne capisca l'importanza e ritorni sui suoi passi.
Giovanni Nigro 

  

14 commenti:

  1. Ho sempre avuto la sensazione che Dozza sia un luogo sacro. So, e sento che i dozzesi potrebbero davvero assumersi un ruolo di preminenza, essere davvero grandi nel saper valorizzare le proprie ricchezze, ma ora la politica non riesce a riflettere tutto ciò.

    Tra i nostri amministratori spesso sembra esserci una battaglia tra contrade, dove bisogna pensarla in serie, e quasi mai c'è un confronto sui fatti. La cappa delle ideologie anestetizza ogni dialogo come se compromettesse il futuro. E' difficile comprendere le nostre contraddizioni; come se gran parte dei dozzesi, di qualunque idea politica ed estrazione sociale, si accontentassero del pattume nascosto sotto ad un bel tappeto. I debiti accumulati, i lavori inutili, i politici fedeli ma non leali, la difficoltà di spostarsi per fare il proprio lavoro, come se tutto fosse un sopportare. E mentre sopportiamo, ci è solo dato intravedere il grande talento, le grandi capacità, ma sempre costretti, isolati dalle stupidaggini e dal provincialismo, come le ormai radicate schermaglie tra dozzesi e toscanellesi.

    Sembra fin troppo banale dire che c'è bisogno di una nuova politica, che inizi di nuovo a essere al servizio del bene comune e non dell'ideologia. Mi piacerebbe tuttavia che ci fosse un'alternativa che non venisse da destra ma neppure da sinistra, anzi mi correggo, vorrei che venisse sia da destra che da sinistra, perchè si trovano persone valide anche dove non te lo aspetti.

    Insomma c'è un vuoto da colmare tra ciò che provo e ciò che vedo, allora c'è bisogno probabilmente di trovare gente che abbia la dote di saper veicolare queste energie.

    “Progetto Dozza” a tutte le carte in regola per farsi voce di questa esigenza: dei giovani capaci, che progettano il domani con occhi curiosi e un dito alzato verso un cielo limpido.

    Ivan Cavini

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  2. Un'associazione politica con rappresentanti in consiglio comunale è assimilabile a un partito e può pretendere pari trattamento con i partiti.

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  3. Tutto molto bello sulla carta. Peccato che l'associazione è senza scopo di lucro mentre i partiti ad oggi si basano ancora sui rimborsi elettorali. Ecco perchè non possiamo permetterci di pagare la sala comunale mentre i partiti hanno le sedi mantenute dai cittadini!!
    Luca Albertazzi.
    P.s. Firmare i contributi, grazie!

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  4. Caro Luca,
    non conoscendo i dettagli amministrativi e di legge della questione, né avendo alcuna competenza in merito, posso solo esprimermi in forma di principio, ma di principio concreto assai. La democrazia richiede consapevolezza dei ruoli, o non è. Se si svolge attività culturale, si fa un'associazione culturale e si entra a far parte di quell'universo; se si svolge attività politica, ci si organizza diversamente e si sta in un altro universo. Le associazioni politico-culturali hanno tutta la loro dignità, ma fanno comunque parte della vita politica nel pieno della sua azione. Non vedo come una norma possa evadere semplicemente (cioè senza astuzie, ambiguità, codicilli) questo principio chiarissimo.
    Le associazioni culturali hanno un ruolo preziosamente prepolitico, senza cui la politica s'inaridisce e scade a pura misura di forza. Per essere prepolitiche, però, non debbono partecipare alle elezioni.
    Ciascuno di noi può far parte di movimenti politici, di sindacati, di confessioni religiose, di associazioni culturali, di ambienti professionali. Bisogna rassegnarsi a fare sintesi nella stessa persona di diversi ruoli, mantenendoli però distinti.
    In Italia ciò è più difficile che in tanti altri paesi liberal-democratici, ma uno sforzo va fatto. L'esercizio del giudizio che un ruolo richiede non deve risentire di un altro ruolo che si ricopre. Posso essere geologo E militante, non geologo-militante. E dietro l'angolo c'è sempre il "Lei non sa chi sono io" (nel ruolo di guidatore e di fronte a un limite di velocità, non posso far valere il ruolo, che so, di ministro).
    Anche per via dell'età ormai avanzata, che ci carica di mansioni sempre più diverse, mi trovo a ricoprire più ruoli nella vita. Cerco di essere sempre la stessa persona (mettendo insieme un'idea di vero, o almeno di autentico, non vogliamo produrre uno specchio frantumato in mille pezzi), ma di mettere delle barriere stagne tra un ruolo e l'altro, almeno per quanto riguarda le funzionalità: l'espressione di un giudizio, l'esercizio di un potere, l'usufrutto di un diritto.
    Una volta messi i paletti, lo spazio per la contaminazione c'è, ed è a volte proficuo. Chi mastica di scienze esatte, dove ogni affermazione viene faticosamente sudata, e solo se circondata di molteplici restrizioni e ipotesi, è di natura sospettoso verso le affermazioni apodittiche che in politica vengono così spesso e così leggermente gridate. (Sospettoso, ma non cinico; motivare una molteplicità di persone ha a volte bisogno proprio di quel tipo di apoditticità; ma sempre si tratta di uno strumento ambivalente, con un lato esposto alla demagogia). Chi ha una minima dimistechezza con la statistica, tenderà a guardare ai numeri con atteggiamento meno reverente, più critico e magari anche più laterale e creativo. (Ai numeri bisogna credere, come bisogna credere all'esistenza dei sassi; ma se non li si interpreta, sono utili come sassi che ingombrano il sentiero).

    Il riferimento ai partiti non lo capisco: quale partito ha lo scopo di lucro nel proprio statuto? In comune abbiamo rappresentanti di diversi partiti che hanno accesso al finanziameno pubblico (quantomeno PD, PdL, SEL, IdV), ma non mi risulta che alcuni di questi denari siano mai percolati al livello della politica municipale. Le sedi si pagano con le sottoscrizioni e le tessere (soldi dei cittadini, mica delle multinazionali: ma di cittadini che sanno a chi stanno liberamente dando quei soldi). Ma forse tu hai informazioni più dettagliate?

    Ciao,
    Nicola Arcozzi

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  5. E' possibile fare politica a Dozza?
    Questa è la giusta domanda.
    Nella sezione "Chi Siamo" scrivete:
    Progetto Dozza è un movimento politico moderno e trasversale.
    Non mi permetto di entrare nel merito del moderno, non ho le capacità per capirlo.
    Sicuramente trasversale.

    Cito dalla Treccani:
    Con uso fig., spec. nel linguaggio politico e giornalistico, di azione, comportamento, iniziativa o altro, che tende a creare schieramenti e alleanze fra gruppi appartenenti a partiti diversi: partito t.; alleanza t.; accordi trasversali.
    Vediamo:
    - Giovanni Nigro, segretario di SEL del Comune di Dozza;
    - Luca ALbertazzi, consigliere Comunale in quota Italia dei Valori eletto in una lista a matrice PD;
    - Mirco Franceschelli, consigliere comunale in quota società civile eletto in una lista a matrice PD;
    Quindi c'è una trasversalità spiccata.
    Altro elemento di forte trasversalità aver voluto chiamare un gruppo consigliare come il blog e l'associazione: in questo modo è evidente la trasversalità. Se il regolamento assegna ai Gruppi consigliari una sala, gratuitamente, come successo alla minoranza sino ad oggi?
    Appare un atteggiamento non trasparente e di scopo.
    Forse per trasparenza i tre sopra citati dovrebbero anche indicare che non appartengono più ai partiti che li hanno indicati come rappresentanti, quanto meno per non fare sembrare persone che nascondono la vera appartenenza politica dietro uno pseudo civismo che somiglia molto alla radice 9999999.ma del grillismo.

    Thomas More

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  6. Che il sottoscritto e Giovanni Nigro non appartengono più ai partiti di origine è un fatto noto, ovviamente di dominio pubblico da tempo.
    Il movimento è trasversale perchè vogliamo occuparci delle cose concrete e non di sterili questioni e polemiche politiche che troppo spesso, a livello locale, distolgono l'attenzione dalle questioni vere. Ad oggi nessun membro di Progetto Dozza è iscritto a partiti.
    Per quanto riguarda la sala riassumo brevemente:
    - abbiamo fatto richiesta di iscrizione alla lista delle associazioni senza scopo di lucro appartenenti al territorio: rifiutata.
    - il comune ha messo le sale a pagamento per associazioni non riconosciute che non abbiano il patrocinio. Tradotto: è il sindaco a decidere chi paga e chi no. Non proprio democratico.
    Si potrebbe verificare quali sono le associazioni che prima usavano le sale gratuitamente e che ora devono pagare. Temo che Progetto Dozza sia l'unica.
    In ogni modo voglio ricordare che il Sindaco ha giustificato la decisione con la necessità di reperire fondi. Chiaramente è una scusa. Chi usufruiva degli spazi gratuitamente continuerà a farlo. Noi non li chiederemo più.
    Per i nostri incontri chiederemo lo spazio dedicato ai gruppi consigliari. La polemica non l'abbiamo sollevata per noi: è una questione di principio. È possibile che sia la giunta a decidere, attraverso il patrocinio, chi paga e chi no?! Noi non siamo d'accordo.
    Pd e Pdl sono gli unici partiti rappresentati in consiglio comunale. E sono quelli che possono permettersi sedi e strutture. La condizione è molto diversa.
    Mi dispiace che in ultima analisi a ridursi siano le possibilità di incontro e dibattito. Siamo stati gli unici negli ultimi mesi ad organizzare incontri su temi importanti per la comunità: sanità, scuola, psc. Mi sembrano cose utili che magari hanno infastidito qualcuno. Qui sta la modernità: andare oltre queste pochezze, alimentare le occasioni di confronto, discutere insieme delle cose da fare...
    Luca Albertazzi

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    1. Mi pare stiate dimenticando un punto fondamentale: vi siete costituiti, inizialmente, come gruppo consigliare. Poi, con altri, avete costituito un'associazione che ha lo scopo di far politica. Il pdl è in consiglio con un gruppo che si chiama "uniti per cambiare" e mette insieme diverse esperienze. Il pd è in consiglio con un gruppo che si chiama "nuovo centrosinistra dozza".
      Le conclusioni escono da sole.
      Thoms More

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    2. Caro Tommaso Moro,
      ci piacerebbe tanto affrontare la discussione a voce, per spiegarti che di certo noi non vogliamo raggiungere un'Utopia. Tuttavia vogliamo rilevare una questione semplice, di principio: un'amministrazione che si dica di sinistra e che, quindi, fondi il suo pensiero politico sul princpio dell'eguaglianza,in questo caso materiale, può prevedere una tassa nell'accesso ad un servio pubblico? sicuramente, ma il servizio pubblico di cui parliamo è una sala comunale che ha il suo scopo principale nella capacità di aggregare e far incontrare le persone.Di certo, questa amministrazione non passerà alla storia per aver privilegiato,e anzi invogliato, la possibilità di incontro e discussione in luoghi pubblici.Cercare ulteriori fondi da tali servizi è iniquo e non ha nulla di giusto socialmente.
      Al di là di partiti, associazioni,singoli cittadini, a maggior ragione, a noi pare una discriminazione l'aver imposto una tassa soltanto per alcuni.
      Poi, in concreto, la Giunta potrà fare i suoi bilanciamenti: ma vorrei sapere dal Sindaco quanto fin ad ora è stato incassato dal Comune.Se fosse una persona ragionevole,vedendo che quel provvedimento non ha sortito l'effetto voluto(economico), dovrebbe fare marcia indietro.
      Tutte le altre discussioni vengono dopo, e sono fini a se stesse in quest'ambito.
      Progetto dozza D'ora in poi si riunirà nella Sala Treb,gratuita per gruppi consiliari.
      Chi non ha questo privilegio si riunirà in un qualche garage.E la nuova piazza resterà deserta,come sempre.
      Giovanni Nigro

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    3. La proposta è quindi di dare la sala gratis anche a partiti e movimenti politici? L'avete già formalizzata?

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    4. Mi pare che il senso della res pubblica sia un altro. Io penso che gestire le cose di tutti non debba voler dire lasciiare che una parte ne approfitti. Vuole dire agevolare chi fa le cose per tutti (pubblico in questi senso). Quindi di fa le cose per una parte (un partito o chi è paragonabile ad un partito) ha diritto di farlo ma lo fa a sue spese, non a spese di tutte. In caso contrario diventa prevaricazione. Quindi mi sembra corretto che il vostro movimento politico non monopolizzi una cosa di tutti per una gestione ed una visione di parte. Per il resto ti rivolgovun caldo invito alla lettura e relativa meditazione di quanto fatto e scritto dall'uomo del quale immodestamente usurpo il nome. Ad majora.
      Thomas More.

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    5. Approfittare,Prevaricare,monopolizzare: sono termini che non esistono nel vocabolario di Progetto Dozza.
      Crediamo fermamente nella cosa pubblica,come spazio aperto a tutti:un luogo di incontro,propulsore di linfa vitale per l'intera comunità.Privati,associazioni,comitati.
      Anche un partito strutturato,con una propria sede,a mio parere, potrebbe usare quella sala per allargare la propria discussione alla cittadinanza,senza prevaricare.( Ad esempio,la sala comunale è stata utilizzata per iniziative sia del Pd che del Pdl,a cui ho partecipato ben volentieri). Questo perchè,seppur quel partito, movimento,associazione,comitato o privato assume una posizione di parte, svolge un ruolo in ogni caso per tutti: alimenta idee e crea discussioni sulle stesse.Motore della democrazia.
      In ultima analisi, se due privati, come noi, volessero incontrarsi per speculazioni letterarie in un luogo pubblico(sala centro civico,piazza della libertà),invece che nelle rispettive residenze,dovrebbero pagare 38 euro più iva.Si può parlare di monopolizzazione in questi casi? Si, della non cultura.
      Giovanni Nigro

      Ps dimentichiamo sempre che I Partiti Politici a livello nazionale godono di elargizioni statali,definite " rimborsi elettorali" ( soldi dei contribuenti,di tutti), proprio perchè dovrebbero svolgere un ruolo pubblico:cinghie di trasmissione tra istituzioni e cittadini.Poi si può discutere sul se, sulla quantità dei contributi e sul ruolo effettivo dei partiti.Ma questa è un'altra storia.

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  7. Caro Luca,
    mi pare che tu stia eludendo delle semplici domande.

    Un'associazione politico-culturale con un gruppo in consiglio comunale e che potrebbe presentarsi alle prossime elezioni: ha lo stesso profilo delle associazioni che possono chiedere il patrocinio al comune per le loro attività, usufruendo talvolta di alcuni vantaggi nell'uso delle strutture comunali? O non è piuttosto assimilabile a: un partito, il comitato che sta a supporto di una lista elettorale, un movimento politico? Cioè a un qualcosa che, del tutto legittimamente, persino necessariamente, è "parte"?

    Quando IdV e SEL avevano dei rappresentanti nel comune, fondi provenienti dai rimborsi elettorali dei loro gruppi nazionali venivano utilizzati a Dozza per la politica municipale? O non accadeva, come per altri partiti (il PD, per esempio), che le risorse venivano raccolte con sottoscrizioni e adesioni, e casomai si aveva un movimento di risorse (quote di tesseramento, per esempio) dalle strutture politiche municipali verso quelle a scale territoriali superiori?

    La modernità sta tutta qui: il resto è politique politicienne d'antan.

    Ciao,
    Nicola

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  8. Non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire. Non abbiamo mai chiesto patrocini o agevolazioni. Abbiamo rispettato un regolanento che poi è stato cambiato (a nostro parere per ostacolare la nostra attività, ma su questo anche tu che sei un rappresentante pd non rispondi). Dopotutto stai implicitamente ammettendo che il provvedimento è fatto su misura per noi. Stando alle parole di Borghi, invece, sarebbe stato fatto per motivi economici: mettetevi d'accordo.
    Noi non siamo un partito e abbiamo le idee chiare sul finanziamento pubblico. Il tuo è un processo alle intenzioni: ad oggi abbiamo fatto tre serate a carattere informativo, culturale. Il resto sono scuse per non ammettere la finalità della delibera.
    In ogni modo il primo post e il mio intervento successivo pongono domande chiare. Che al momento restano senza risposta. Per quanto mi riguarda credo che il quadro sia chiaro. Finché l'amministrazione non risponderà (magari fornendo i dati sugli incassi e su quante siano le associazioni colpite dal provvedimento) non alimenteremo ulteriori polemiche. Andremo avanti lo stesso. Abbiamo denunciato la cosa perchè è giusto si sappia ma vogliamo occuparci di questioni più importanti.
    Luca A.

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  9. Caro Luca,
    essendo io un consigliere comunale, non un assessore o un funzionario a ciò delegato del comune, non vedo a che titolo ti potrei rispondere: non può un "rappresentante del PD" rispondere a nome dell'amministrazione. Posso solo darti la mia opinione di cittadino, e l'ho fatto.
    Della vicenda e dei tuoi colloqui col sindaco so solo quello che tu hai scritto. Pure in questa parzialità di fonti, non vedo la contraddizione che a te pare così chiara. In quattro anni di consiglio abbiamo imparato entrambi che le tariffe per l'uso di beni e servizi pubblici dipende dallo stato delle finanze e dalla tipologia di chi richiede quel bene o servizio. Il PD paga per l'uso del suolo pubblico della sua festa, per esempio. L'importante è che il comune mantenga la terzietà tra gli utenti dello stesso tipo; in particolare, e con più attenzione, quando si tratta di movimenti politici.

    Sono del tutto daccordo con te: abbiamo anche altre questioni di cui occuparci, alcune di esse più importanti. Il nostro territorio attraversa un periodo di crisi che mette a dura prova cittadini, lavoratori e imprese. Bisogna continuare a curare le ferite e mettere le basi per lo sviluppo futuro.

    Ciao,
    Nicola

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